Sentire la montagna: l’impresa di Gabriel, l’alpinista ipovedente che ha conquistato l’Ortles

Paesaggi mozzafiato” è forse il modo più triste e trito di raccontare la montagna. E se uno la montagna non la potesse vedere, varrebbe ancora la pena andarci? C’è forse qualcosa, oltre ai “paesaggi mozzafiato”, per chi va in montagna? Cosa risponderebbe Gabriel Tschurtschenthaler, alpinista altoatesino ipovedente a chi gli chiede costantemente “come puoi scalare una montagna se non puoi vedere?”

Per Gabriel non esistono “paesaggi mozzafiato”, la montagna è fatta di sensazioni, di percezioni, dei suoi sensi, della sua pelle, delle piante dei piedi e del suo senso dell’equilibrio. Cintura blu di jujitsu e un grande appassionato di arrampicata. È un tipo che ama la vita e che è sempre alla ricerca di nuove sfide e realizza cose straordinarie come la come la salita dell’Ortles e del Cerro Torre in Patagonia

Dall’infanzia, Gabriel (che oggi ha 34 anni) è affetto da un deficit visivo che in determinate condizioni di luce non gli permette di vedere pressoché nulla o tutt’al più sagome indistinte. Per lui i “paesaggi mozzafiato” semplicemente non esistono. Se n’è accorto da bambino, che i suoi occhi non funzionavano come quelli di tutti gli altri. Negli anni dell’adolescenza le cose non sono migliorate, anzi: il mondo diventava progressivamente più opaco, sfocato, riducendosi ad una ridda di luci ed ombre.

Gabriel conquista le vette in tutto il mondo affidandosi ai suoi compagni di cordata Vittorio Messini e Matthias Wurzer, diventati ormai come una famiglia.

Il protocollo dei tre compagni si ripete, passo dopo passo, pietra dopo pietra, evitando ogni inciampo.

Hai mai provato a concentrarti sul respiro del vento, in montagna? È diverso dal suo incedere libero nelle pianure. E sulle sensazioni che i tuoi piedi ricevono dal suolo? Sull’equilibrio del tuo corpo?
Se non ci vedi granché quelle sensazioni sono tutto, e di quelle sensazioni devi imparare a fidarti. Devi imparare ad ascoltarle, a leggerle in maniera chiara e rapida. Devi fidarti di quello che ti dicono i piedi, la pelle, il tuo orecchio interno. E devi fidarti dei tuoi compagni.

La fiducia è un elemento chiave per un’avventura di successo. Che si tratti di un’amicizia, amore o del semplice acquisto di un prodotto, la nostra capacità di confidare in quella persona o cosa è ciò che determina il successo o l’insuccesso del legame stesso. Ancora di più quando siamo portati fuori dalla zona di comfort, come accade in montagna, dove l’esercizio dell’aver fede nel nostro compagno di cordata o nella nostra attrezzatura è il confine che si pone tra l’incedere sicuri e la diffidenza.

È fondamentale avere la massima fiducia nella nostra attrezzatura, così come l’abbiamo nei compagni con cui decidiamo di scalare in montagna. Salewa ha sviluppato la collezione Ortles basata su questo principio.

Una collezione che promette di rispondere alle esigenze di qualità, funzionalità e sicurezza dell’alpinismo di più alto livello, con capi d’abbigliamento per l’alpine mountaineering da uomo e da donna che possono essere usati tutto l’anno.

GUSCIO SALEWA ORTLES GORE-TEX 3L

Il guscio Salewa Ortles GORE-TEX 3L appartiene a questa collezione, è  leggero e altamente protettivo, ideale per l’alpinismo e lo scialpinismo.

Realizzato con una combinazione di tessuto GORE-TEX a 3 strati leggero, impermeabile e resistente, presenta una speciale membrana ad alta resistenza combinata ad una griglia posteriore in GORE® ed inserti GORE-TEX PACLITE® per massima comprimibilità e peso contenuto.

Le sue caratteristiche sono pensate per assicurare il massimo delle performance in montagna, come il cappuccio dalla forma ergonomica e compatibile con il casco, con il collo alto e il sistema di regolazione posteriore che consente di variarne la misura con una sola mano.

Ortles GTX 3L è un prodotto Salewa Committed, realizzato secondo standard ecologici e sociali particolarmente rigidi e controllati in maniera indipendente. Entrambi i tessuti sono inoltre realizzati al 100% in poliestere riciclato.

 

Vivi la montagna con sicurezza, lo spirito giusto è sempre farsi trovare pronti a ciò per cui non si è preparati.

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Scritto da: Gabriele | 9 Nov 2022